Appena fuori dall’antica cinta delle mura cybee, nella direzione che volge verso il vetusto “Borgo del Ponte”, e poi alla strada che porta ai territori di Carrara, dopravvive ormai immerso nella città nuova uno splendido portale marmoreo rinascimentale.
Esso è quanto resta degli ameni orti e giardini ducali che a partire dal XVI sec. furono il vanto della signoria di Massa.Si tratta di un manufatto totalmente di marmo bianco e per questo non comune nella produzione architettonica italiana del tempo.
Il disegno è dominato da un equilibrio compositivo assolutamente “razionale”, privo di ogni cedimento ornastico.
La misurata centinatura dell’arco è incorniciata dall’ampia e severa trabeazione, e dai potenti masselli delle lesene laterali che appoggiano sopra eleganti finti-piedistalli di base. Aggettano sopra il piano di base due belle erme tutalari, una maschile e l’altra feminile a simbolizzare probabilmente i principi dualistici delle forze naturali.
Le memorie storiche relative al prezioso portale ricordano due epigrafi-oggi purtroppo abrase poste in due diversi momenti costruttivi a definire il contesto naturale in cui esso venne impiegato. La prima con data 1572, probabilmente la cronologia di innalzamento dell’opera, così recitava: “Albericus Cybo-Malaspina Princeps- ex rudi praedio-amoenissimus hortos confecit”.Sul piedistallo di destra sopravvivono infatti le latinecifre finali:XII.
La datazione originaria della porta, come le proprieta del disegno architettonico e del modellato delle deu erme, indicano come probabile ambito culturale di riferimento l’alto manierismo fiorentino della seconda metà del ‘500.E più precisamente la grande bottega di Bartolomeo Ammanati, lo scultore-architetto i cui rapporti con la signoria di Massa sono confermati anche in forma documentaria; come del resto le relazioni tra i principi di Massa e la corte Medicea.