Nei primi decenni del secolo scorso, dopo la demolizione della chiesa di San Pietro, vennero poste doppie file di aranci lungo tre lati della piazza, lasciando libero quello verso il palazzo. Anche il Carducci rimase affascinato da questa piazza, lo testimonia una lettera che scrisse all’amica Lidia durante il suo soggiorno a Massa nel 1877 :”Sai che ancora a Massa c’è una piazza tutta circondata da doppi filari di aranci? Sai che questi filari li ha visti mia madre quando era giovine sposa, e che ora li guardo io dalla finestra dell’albergo? Li guardo: cioè guardo i vecchi alberi verdi, ma gli aranci non ci sono ora. Ritorneranno. ….” La madre del Carducci si sposò nel 1834 e vide sicuramente la prima generazione delle piante che hanno ornato la piazza dal 1819. All’inizio gli aranci scelti erano dolci e vigevano leggi severe per evitare che turisti, passanti e ragazzi se ne appropriassero. Si usava anche raccogliere i frutti e distribuirli all’ospedale e agli istituti di beneficenza. Successivamente, a causa delle gelate, si preferirono gli aranci amari o “apputti”, più resistenti agli improvvisi abbassamenti della temperatura. L’obelisco posto al centro della piazza con la fontana, risalgono al 1853. Solo nel 1870 però si abbellì dei quattro leoni in marmo che furono scolpiti da Giovanni Isola. La piazza ha la particolarità di essere stata usata al tempo della Grande Guerra, come rifugio antiaereo perché al di sotto fu scavata in prossimità dei quattro vertici. Durante l’opera di escavazione si sono ritrovati i ruderi della vecchia Pieve di San Pietro e del cimitero adiacente.