Nato da una piccola fortezza a presidio della strada romana per Piacenza, il Castello venne fatto costruire intorno al secolo XI dagli Estensi per poi passare ai Malaspina nel 1195. Interventi di restauro vennero commissionati da Tommaso I Malaspina nel Cinquecento che lo volle ingrandire per la ricca moglie Bianca Sicchi d’Aragona e per questo fece unificare il mastio centrale e la torre. Una leggenda locale narra che verso la fine del Settecento un giovane si travestì da donna per essere ricevuto dal marchese nella sua camera da letto e qui lo avrebbe accoltellato per vendicare i numerosi soprusi commessi in nome dello jus primae noctis. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1603, il figlio Francesco terminò l’opera che fece di Castevoli un complesso borgo feudale pianificato, con un’imponente residenza centrale e una possente cortina muraria fortificata a racchiudere le case del borgo. La storia ci racconta di numerose rivolte causate dal troppo lavoro richiesto dal marchese e dalla massiccia imposizione di tasse alla popolazione che portò a ribellioni che si protrasero fino al 1797, anno in cui terminò il dominio della famiglia Malaspina sul territorio. Da quel momento il castello rimase in uno stato di abbandono e solo nel 1990 i ruderi sono stati ristrutturati grazie al pittore Loris Nelson Ricci e alla moglie che nel 1998 rendono possibile la riapertura del Castello. Al suo interno ha sede un Centro Culturale Internazionale nel campo dell’arte e si trovano quadri, statue e progetti architettonici.

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