La formazione originaria di questo insediamento di fondovalle coinciderebbe, secondo diverse ipotesi, con la chiesa di San Nicolò, all’estremità sud-occidentale del borgo, dove era venuto formandosi un presidio per il controllo delle strade e la riscossione dei pedaggi, ricordato nei documenti precedenti il XIII secolo col nome di “Malnido”. Su un rilievo roccioso in prossimità della Magra, alla confluenza con il torrente Bagnone, sorgono infatti i ruderi del castello di Villafranca. Il castello era la sede della famiglia marchionale dei Malaspina, ed è ricordato già dal XII secolo con il suo soprannome. Verso la fine del XII secolo il castello di “Malnido” si contrapponeva al borgo di Villafranca, ricordato per la prima volta nel 1191 come “Lealville”. Da un punto di vista urbanistico, il borgo era strutturato linearmente lungo la via romea e terminava nella piazza del mercato, in prossimità del castello, diviso all’interno in tre vani sovrapposti. Il castello infatti si ergeva al centro di un borgo fortificato che era un difficile ostacolo da superare per quanti da questi luoghi transitavano. Dopo la divisione tra Spino Secco e Spino Fiorito del 1221, un’ulteriore ripartizione nel 1266 portò alla nascita del feudo indipendente di Villafranca. Il XV secolo vide il castello di Villafranca al centro di numerosi interessi strategici e passare sotto il dominio della famiglia genovese dei Campofregoso alla quale fu strappato dagli Sforza che portarono il feudo sotto il controllo di Milano.

I ruderi del castello, quasi interamente nascosti da una fitta vegetazione di alberi e di rampicanti, sono visibili a fianco della linea ferroviaria lungo una strada sterrata percorribile a piedi, dopo aver attraversato il sottopassaggio della ferrovia in piazza San Niccolò.