La sua fondazione è dovuta ad un gruppo di uomini di cultura ( Ferdinando Monzoni, Pietro Fontana, Francesco Bertacca ), che agli inizi dell’Ottocento, animati da un forte spirito vollero costruire nella piccola Carrara una sala teatrale. Riuniti nell’ “Accademia degli Animosi”, riuscirono a raccogliere la bella somma di 140.000 lire e ad acquistare un terreno subito fuori porta.
La progettazione dell’edificio fu affidata all’architetto lucchese Giuseppe Pardini, che realizzò una bella costruzione interamente di marmo bianco di gusto neoclassico.
La facciata presenta al piano terra sei colonne marmoree a sezione quadrata, quasi a formare un solido basamento al piano superiore, costituito da un pronao esastilo di ordine ionico, il tutto sovrastato da un attico con decorazioni a bassorilievo.
Questo corpo centrale è affiancato da due ali simmetriche di muro completamente rivestite in marmo bianco.
Il disegno originale comprendeva alcune statue e una scalinata che doveva rialzare l’edificio dal piano stradale, ma che non sono mai state realizzate. La vetrata e la balaustra che chiudono il colonnato non fanno parte del progetto originale, ma sono state aggiunte nel 1912 su disegno dell’architetto Enrico Bonanni. Dal porticato del piano terra si accede all’atrio di ingresso dove tra colonne di ordine dorico arcaico, sulle pareti, si trovano otto medaglioni raffiguranti i ritratti dei maggiori poeti e musicisti italiani, opera di Carlo Nicoli. Entro due nicchie ai lati dell’ingresso alla sala sono poggiati due “gessi ” di Carlo Chelli che rappresentano la “Poesia” e la “Musica”.
L’interno segue lo schema classico del teatro all’italiana diviso in tre ordini di palchi con loggione di coronamento. I riquadri dei parapetti dei palchi sono stati dipinti nel 1870 dal Lucchese Carlo Pellini, dopo una prima opera di restauro, degli affreschi originali rimangono due simpatici putti dipinti nel tondo centrale del boccascena.