La Villa di Volpigliano, o Villa della Rocca, poi conosciuta come Villa Massoni, è situata in via Rocca a Massa, appena fuori le mura albericiane. Il nucleo originale, molto più piccolo dell’attuale, venne edificato nella seconda metà del XVI secolo e poi comprato dai Duchi della città e adibito a compiti di rappresentanza, feste e cerimonie. I cardinali della casa ducale vi risiedevano durante i soggiorni a Massa.
Il suo nome deriva dal suo ultimo proprietario e la sua ubicazione si trova nei pressi della Rocca, poco prima della salita che conduce al Castello Malaspina.
Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo il nobile genovese Giulio Pacero costruì, alle pendici del colle di Volpigliano, un edificio come vertice di un ideale triangolo, che unisce il castello ed il palazzo ducale. Si trattava di una struttura che, nell’impianto, ricordava i palazzi signorili medievali. Costruita su un podio rialzato, la Villa si ergeva per tre piani ed aveva una torretta al lato settentrionale e un piccolo chiostro interno.
Nel 1637 la villa è stata comprata da Carlo I Cybo-Malaspina che l’ha acquistata da un nobile genovese, Giulio Pacero. La sua struttura originale, così come è possibile vedere da disegni di Massa del 1600, comprendeva una piccola villa con torretta. Fu il duca Carlo II Cybo, verso la fine del secolo XVII, ad ampliarla, rivolgendosi, per i lavori, a Alessandro Bergamini, un architetto di Carrara.
Le modifiche che apportò furono verso ovest, dove si aggiunsero loggiati, terrazze e scale che seguono il pendio del colle. All’interno la ornò con statue, busti, vasi in marmo alcuni di provenienza locale ed altri dono del Cardinale Alderano Cybo che li portò da Ostia.
Alderano II, figlio di Carlo, fu costretto, per debiti a vendere i pezzi più belli al fratello cardinale Camillo e allo Zar Pietro I di Russia.
Nel 1771 la villa fu affittata da Antonio Willard, comandante delle truppe modenesi stanziate a Massa il quale ottenne la locazione vitalizia e fece rialzare la facciata dell’edificio aggiustando anche il tetto.
22 anni dopo, nel 1793, Carlo Giosué Marchelli, un architetto ducale, la prese e vi fece delle nuove migliorie. Verso la fine del secolo la villa fu acquistata dal conte Adolfo Federico Munck, che ne risistemò sia la struttura sia l’esterno facendo anche costruire rimesse per cavalli.
Nel 1818 il conte chiese a Maria Beatrice di poter vendere la villa per pagare i suoi debiti e così fu messa all’asta e venduta 11 anni dopo a Pantalone Del Nero di Carrara che la vendette a Carmelitana Tori.
Oggi la villa è da anni in uno stato di grave abbandono e incuria. È stato ipotizzato un acquisto da parte del comune in ordine alla sua rivalorizzazione ma al 2016 la situazione rimane invariata.
Diverse iniziative sono state promosse da associazioni locali, come una raccolta di firme per farla diventare Luogo del cuore tramite il sondaggio del FAI. Molto contesa ed al centro di rivalità fra i due eredi, Marco e Piero Casonato, il 1 Novembre 2017 la villa è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri a seguito dell’omicidio perpetrato immediatamente fuori dalla cancellata da parte del fratello maggiore Marco Casonato